Navata centrale: un restauro tanto atteso

Il soffitto della navata centrale del Duomo di S. Sofia fu decorato nel 1938 dall’artista bergamasco Giovanni Battista Poloni, detto Tito, con l’aiuto dei figli. L’opera raffigura le “Vicende terrene del Verbo Incarnato”, “Le gesta di Maria e dei Santi” e “I fasti della Chiesa”. La tecnica usata è la tempera abbinata a quella dello spolvero, le scene con figure dai tratti delicati, sono racchiuse da ricche cornici dorate ed elementi vegetali che insieme ai medaglioni centrali, creano armonia. Per un decennio, la visione dell’opera era in parte impedita dalla presenza di una rete di sicurezza, resasi necessaria per proteggere i visitatori e i fedeli dal distacco di intonaco decorato dalla struttura sottostante, costituita da listelli di legno, causato dalle infiltrazioni di acque meteoriche dal tetto. A questo fattore di degrado si aggiunse anche quello derivante dal riscaldamento ad aria che ha modificato la consistenza del colore rendendolo pulverulente e privo di legante.

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Nel mese di maggio del 2020, grazie ai contributi della Fondazione Cariparo, della Conferenza Episcopale Italiana e alle generose offerte ricevute dai fedeli, sono iniziati i lavori di restauro assegnati da un apposito comitato in seno alla Curia Vescovile di Adria e Rovigo, alla ditta Tisato Massimo Restauri di Verona.

L’intervento è stato suddiviso in più fasi:
- Rimozione dall’intera superficie del deposito di sporco con pennelli morbidi, aspiratori e tamponatura.
- Fissaggio della pellicola pittorica con colle chimicamente neutre.
- Consolidamento dell’intradosso (parte visibile dell’intonaco dipinto) con iniezione di malta particolare, compatibile con quella originale dell’epoca, mediante uso di trapani manuali.
- Realizzazione mediante laser di fori (circa 18.000) dalla parte dell’intradosso che hanno permesso l’introduzione dall’estradosso di perni in acciaio inox. I fori sono stati poi riempiti con prodotti consolidanti ottenendo in tal modo un corpo unico tra perno, rondella e soffitto.
- Riempimento delle micro fessurazioni sull’intradosso dipinto con uno stucco naturale;
- Ritocco pittorico dei dipinti con il metodo dell’abbassamento di tono per mezzo di leggere velature di colore a base di terre naturali legate a calce in modo da non interferire con l’originale.foto

Il restauro completo dell’opera che ha richiesto undici mesi di lavoro eseguito con grande professionalità e dedizione, ha riportato la cupola al suo originale splendore celebrato domenica 25 aprile 2021 con una cerimonia di inaugurazione.

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Le fotografie degli interventi sono tratte dalla relazione della ditta Tisato Massimo Restauri.